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venerdì 14 aprile 2023

Piccola Versione Alternativa Del Mondo Come Lo Conosciamo...


...ovvero di quella volta che provai a creare un'epopea fanta parodistica: buona lettura.


Eccolo lì.

Il terzo pianeta del sistema solare: un'insignificante palla di roccia alla periferia più anonima della galassia.

Come il restante 99,99% dei pianeti disabitati della terza spirale della via lattea, gli abitanti del pianeta Smerdrung credono che questo trascurabile sasso sia stato originato da un tarzanello sparato a velocità inconcepibilmente elevata dalla flatulenza dell'entità extradimensionale  nota come Shlup-shtam-mink, colto da colite dopo aver divorato il suo sgradito e sgradevole gemello: Kagta-meenm-anu.

Forti di questa concezione scatologica del senso dell'esistenza, e corroborati dal verbo di Shlup-shtam-mink, "SHNK-SAB-CHTUK" (traducibile nella maggior partte delle forme di comunicazione in uso nella galassia come "fate il cazzo che vi pare, basta che non mi rompete i coglioni") gli smerdrunghiani decisero di usare questo granello cosmico come luogo ideale per la piò grande impresa scientifica nella storia dell'universo: dare vita alla prima razza di animali domestici geneticamente modificati in grad di pulire da soli i propri scarti digestivi.

Non siamo qui per deridere l'indubbia buona volontà di queste gelatinose e maleodoranti creature, ma se ancora nel cosmo andiamo in giro con paletta e sacchetto di plastica EVIDENTEMENTE un motivo c'è: ed è che la scienza non riuscirà mai ad avere la meglio contro un intestino irritato.

Gli smerdrughiani sono operosi bipedi amebiformi cui l'evoluzione ha donato due cose: uno sfintere posizionato nell'escrescenza che molti (a patto di concedere loro il beneficio del dubbio) associano alla testa, ed un sistema nervoso distribuito che costituisce l'ottanta per cento della loro massa corporea.

Grazie al considerevole quoziente intellettivo fornito da suddetto sistema nervoso, gli Smerdrunghiani si resero ben presto conto del fallimento, optando quindi per la risoluzione più logica che il buonsenso suggerì loro: scappare alla chetichella prima che le immense catene montuose di letame crollassero sotto il loro peso macchiando la loro già provata reputazione e cancellare ogni traccia del coraggioso esperimento.

Rendendosi conto di essere stati lasciati (letteralmente) nella merda, gli esemplari nati dall'ingegneria genetica smerdrunghiana realizzarono che, senza nessuno armato di paletta, il futuro di preannunciava tutt'altro che roseo. tuttalpiù marrone.
Fu grazie a questa acquisita consapevolezza che si attivò in loro il pigro gene dell'ingegno, ma fu la puzza di merda stantia a spingerli ad armarsi di sacchetti e mascherine per cominciare a dare una sistemata, ma soprattutto fu il rancore verso gli ex padroni a far giurare vendetta ai primi abitanti intelligenti di quel remoto pianetino non segnalato sulle mappe ufficiali o in quelle per il turismo sessuale. Abitanti che per amor di completezza d'informazione, avevano un lontano legame biologico con i rettili.

Detta così sembrerebbe l'ennesima noioso tiritera sullo sfruttamento delle forme di vita inferiore. E sarebbe effettivamente così se non ci fosse statu un divertente sviluppo.

Inaspettatamente benedetta dall'improvvisa abbondanza di concime, la piccola latrina cosmica fiorì di un'infinita varietà di specie vegetali che i figli bastardi di Smerdrung impararono a coltivare. Fra queste ce n'era una in particolare che donava a chi ne inspirava i fumi un diffuso senso di benessere.

Grazie all'appena appresa arte del commercio gli abitanti di quel sassolino blu cominciarono a vendere il surplus di produzione della varietà di fiori in questione, per motivi di marketing ribattezzata  Krahkakranyoh (termine che nella lingua corrente si traduce con "fiore che ti fa ridere come un idiota durante l'asportazione della milza dell'asteroide che sta per colpirti tramutandoti in poltiglia") nel mercato interplanetario decentralizzato, creando quella che in seguito sarebbe stata nota come "Green Economy".

L'Organizzazione Galattica della Sanità non vide di buon occhio il diffondersi di un simile prodotto, e fece pressione affinché il Krahkakranyoh venisse dichiarato illegale nella maggior parte della galassia, ma ormai i Figli Bastardi di Smerdrung avevano già accumulato abbastanza fondi per quello che fin dai merdosi albori della loro civiltà era stato il motore della loro esistenza: la distruzione di Smerdrung e di tutti i suoi abitanti.

Lungo 1357 metri e largo 295, alimentato dall'energia combinata del calore interno del pianeta, dal suo campo magnetico e da milioni di generatori a pedali attivati dalle robuste gambe di altrettanti atleti, il Megaipercannone a raggi proctonici a tracciamento metabolico inverso avrebbe investito il pianeta Smerdrung con raffiche periodiche di radiazioni atte a produrre un movimento intestinale letale su tutti gli odiati smerdrunghiani, che avrebbero sommerso il pianeta di feci semiliquide fino a farlo collassare su se stesso.
Dei Figli Bastardi di Smerdrung non si poteva certo dire che fossero la quintessenza della raffinatezza, ma di certo avevano il senso della Giustizia poetica.

Ah, se solo i Figli Bastardi di Smerdrung avessero dedicato una frazione dei fondi e delle energie destinati al Megaipercannone allo studio e all'osservazione del cosmo: avrebbero risparmiato tempo ed energie sapendo che Smerdrung era già distrutto da tempo.
E magari avrebbero scoperto un po' prima l'enorme asteroide che, centrando il pianeta, li estinse dal primo all'ultimo.

Sembrerebbe una di quelle storielle edificanti sul non sprecare tempo ed energie su obbiettivi inutili, ma come le leggi universali del caos c'insegnano dalla nascita del tempo, un modo per continuare storie come questa si trovano sempre.

Dalle ceneri ancora fumanti dei vecchi dominatori della palla di roccia un tempo nota per essere la maggior produttrice di  Krahkakranyoh della galassia (le sue qualità sono tuttora alla base di infinite leggende), una nuova razza sorse.

Erano esseri infinitamente più piccoli dei Figli Bastardi di Smerdrung: il loro corpo era ricoperto di peli, deambulavano semi eretti sulle zampe posteriori e le loro facce sembravano permanentemente paralizzate in un'espressione di beata idiozia.

Questi mostriciattoli ricoperti di peli non lo sapevano, ma l'evoluzione avrebbe portato i loro discendenti a riuscire nell'intento in cui gli Smerdrunghiani e i loro Figli Bastardi fallirono miseramente: rendere il pianeta Terra un mondo veramente di merda.


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